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Descriere

Estratto: ...conte avesse a mettere così vicino a sua figlia un giovane di venticinque anni, ma bisogna pensare che Paolo era serio, posato, e che Ida lo aveva veduto per tanto tempo da doverlo considerare come parte della mobilia di casa. Inoltre, in quei tempi in cui l'aristocrazia sosteneva ancora fieramente tutti i pregiudizi di casta, non poteva entrare nemmeno un momento in capo al conte che sua figlia potesse volgere un solo sguardo verso una persona cotanto oscura qual era il povero artista.

Assisteva anche spesso alla lezione. Ida dunque aveva aperto il cembalo e lasciava che le sue belle dita errassero alla ventura sui tasti,-quando a un tratto il conte entrò-cosa insolita a quell'ora. Era vestito con molta cura ed il suo viso sembrava irradiato da una espressione di contento.

Si avvicinò a sua figlia, le prese le due mani nelle sue e baciandola in fronte le disse:

-Ti raccomando, mia cara, che oggi ti abbi a far bella, più bella che sia possibile. E un sorriso che voleva dir molte cose passava intanto sulle sue labbra.

- Perchè, mio padre? domandò Ida, fissandolo coi suoi grandi occhi azzurri. -Perchè? Lo vedrai fra non molto.

- Attendete forse qualcuno? Un nuovo sorriso, più prolungato del primo, venne ad illuminare il volto del conte. E in poche parole raccontò a sua figlia, la quale molto si stupì di un avvenimento tanto straordinario, come davvero attendesse qualcuno, il marchese di Sentis, un parente lontano.

- La lettera che mi hai veduto leggere era sua. Egli deve arrivare oggi. È un bravo, simpatico e bel giovane, buon gentiluomo e padrone di grasse terre in Normandia che quei briganti del 93 non gli hanno potuto carpire.

Solo i possedimenti del castello di Sentis gli rendono cinquanta mila scudi all'anno. Un paio d'ore dopo il marchese giunse. Ida trovò che suo padre le aveva detto il vero. Poteva avere dai trentacinque ai quarant'anni; alto, benissimo fatto, coi lineamenti regolari, col viso distintissimo e che...


L'autore

Luigi Gualdo (Milano, 9 febbraio 1844 – Parigi, 15 maggio 1898) è stato un poeta e scrittore italiano e francese d'adozione.

Il padre, Alessandro, era un proprietario terriero. L'agiatezza della famiglia gli consente di dedicarsi agli studi, con frequenti soggiorni in Francia.

Dopo il diploma liceale, si iscrive all'Università di Pavia, dove studia Diritto. Vive tra Mila­no, Varese e Parigi, frequenta i salotti della Contessa Maffei e di Vittoria Cima.

Collabora con le riviste letterarie, scrivendo poesie, novelle e, dal 1871, romanzi. Conosce gli Scapigliati Emilio Praga, Arrigo Boito e Giovanni Camerana.

Nella capitale francese frequenta Théophile Gautier, Hérédia, Bourget, Mallarmé, Robert de Montesquiou, Coppée (del quale tra­duce in italiano Deux douleurs, Due dolori, 1872) ed Eleonora Duse. Fa conoscere il giovane Eugenio Torelli Viollier all'editore milanese Edoardo Sonzogno (Torelli verrà chiamato a Milano, dove proseguirà tutta la sua carriera).

Fa conoscere in Francia i romanzi di Giovanni Verga, promuovendo la traduzione in francese di Eva e de I Malavoglia, scrive in francese due romanzi, Une ressemblance (1874) e Une mariage excentrique (1879). Sono di tematica psicologica e di gusto decadente i romanzi Costanza Gerardi (1871) e Decadenza (1892), oltre alla raccolta delle Novelle (1868 e, ed. accresciuta, 1877). Una raccolta di poesie, Le nostalgie, viene pubblicata nel 1883.

Di «gusto parnassiano innegabile» e di «inguaribile» tendenza al pessimismo parla Renata Lollo (1989: 8 e 13), che scrive: «Il pessimismo di Gualdo appare già inguaribile dalle prime prove: inguaribile non per il contenuto in sé, per diversi aspetti comune a generali esperienze giovanili, ma per l'atmosfera di ripiegamento, di confusione ideologica, di stanchezza generale e diffusa senza un apparente motivo». La poesia di Gualdo ap­pare stilisticamente piuttosto raffinata e non priva di una certa capacità di suggestione, anello di congiunzione tra la scapigliatura e la nuova sensibilità decadente.
pag.1 della melodia Oblio! - versi di Luigi Gualdo - musica di Francesco Paolo Frontini- 1875/79

Legato sentimentalmente ad Anna Stolpowskoy, la donna gli rimarrà vicina negli anni della malattia, fino alla morte, avvenuta a Parigi nel 1898.

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